Gerace tradita, tartassata e ingabbiata dall’Amministrazione Comunale. Disavanzo per quasi 900.000,00 euro.
A Gerace si è consumato il definitivo tradimento alle promesse elettorali dell’attuale Amministrazione con una stangata di aumenti delle tasse comunali e con un disavanzo di quasi 900.000,00 euro.
Con un’autentica manovra tariffaria senza precedenti, l’Amministrazione Comunale di Gerace ha deliberato, in Giunta ed in Consiglio, una raffica di aumenti ingiustificati ed indiscriminati delle tariffe e dei tributi comunali.
La Città di Gerace, già ingabbiata in un processo di decomposizione per l’inefficacia da parte della Giunta di esercitare i poteri d’indirizzo e di controllo dell’azione amministrativa, dovrà pagare anche il pesante tributo del maggiore disavanzo di amministrazione di € 890.586,35, quale risultato del riaccertamento straordinario dei residui alla data del 1° gennaio 2015.
Per sostenere l’onere del ripiano senza il rischio del dissesto finanziario, l’Amministrazione ha approvato un recupero del disavanzo in un arco temporale di 30 (trenta) anni, dal 2015 al 2044, con una quota annua a carico del bilancio comunale pari a € 29.686,21, il cui finanziamento sarà garantito attraverso una riduzione delle spese correnti ovvero con un ulteriore aumento delle entrate.
In un solo colpo e con un aumento del 60%, l’aliquota unica dell’addizionale comunale Irpef dello 0,5% è passata all’aliquota unica dello 0,8%. E se non bastasse, L’Amministrazione comunale ha respinto le proposte, avanzate da Cusato e Gratteri e condivise da Pezzimenti, di attuare il principio di PROGRESSIVITA’ dell’aliquota Irpef e di ESENZIONE per i redditi annui inferiori a € 10.000,00, nonchè di riduzione della spesa del personale mediante l’esercizio in convenzione dell’ufficio di segreteria. La forte contrapposizione ha indotto la maggioranza a chiedere la sospensione della seduta consiliare, per un tentativo maldestro di convincere l’opposizione ad approvare l’aumento dell’Irpef.
Non sono state accolte nemmeno le proposte di rinuncia alle indennità di funzione degli amministratori e dei consiglieri, e quelle di parziale riduzione delle spese per le feste comunali e per le attività culturali, al fine di evitare l’aumento dei tributi a danno dei cittadini geracesi.
Le tariffe aumentate riguardano la concessione di loculi e lotti di suolo cimiteriale; l’aumento delle tariffe del servizio idrico, integrato; l’aumento delle tariffe sull’imposta di pubblicità e pubbliche affissioni; l’aumento di un punto percentuale dell’aliquota IMU sulle aree fabbricabili, sulle abitazioni tenute a disposizione e sugli altri immobili; l’aumento delle tariffe della TARI sulle utenze domestiche e non domestiche.
Nessuna iniziativa è stata intrapresa per ridurre il tributo sui servizi indivisibili (c.d. TASI).
Tutto ciò senza far corrispondere all’aumentata pressione fiscale e tariffaria un doveroso incremento della qualità e della quantità dei servizi a favore della cittadinanza.
I lavori assembleari, durante i quali l’Amministrazione comunale, forte della ragione dei numeri ma non della forza della ragione, ha decretato lacrime e sangue sui cittadini di Gerace, si sono svolti nel “chiuso” dell’aula consiliare senza la presenza dei rappresentanti degli organi d’informazione (giornalisti e cine-operatori) cui non è più partecipato l’avviso di convocazione delle sedute consiliari.
All’inizio dei lavori, l’Amministrazione ha votato contro la mozione, presentata da Cusato e Gratteri e sostenuta da Pezzimenti, per l’approvazione del Regolamento per l’affidamento diretto di singoli incarichi legali a professionisti esterni all’Ente e l’istituzione di un albo comunale degli avvocati.
Per l’approfondimento dell’attività di opposizione svolta, si suggerisce la lettura degli interventi fatti in aula consiliare.