Brandelli d’ Italia
Domani, domenica 17 marzo 2013, il Presidente della Repubblica celebrerà al Quirinale la “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”.
Sarà la prima celebrazione dell’anniversario dell’Unità Nazionale, proclamata in Torino nell’anno 1861.
Infatti, la Legge 23 Novembre 2012, n. 222, riconosce il giorno 17 marzo quale “ Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera” e dispone che nelle scuole, di ogni ordine e grado, siano organizzati percorsi didattici sul significato del Risorgimento e sulle vicende che hanno portato all’Unità nazionale, alla scelta dell’Inno di Mameli e della bandiera nazionale e all’approvazione della Costituzione.
Non sto qui a segnalare quali e quanti Enti Locali, Amministrazioni Pubbliche ed Istituzioni Scolastiche della locride, fanno un uso improprio dell’Inno di Mameli (es.: sindaci che dispongono l’intera esecuzione dell’Inno Nazionale prima e dopo le sedute degli organi consiliari quasi come sigla d’apertura e di chiusura dei lavori) contravvenendo alle disposizioni sugli eventi ufficiali nei quali è possibile eseguire solo le prime due strofe di otto versi, per una durata di circa un minuto.
Né intendo rammentare i contenuti normativi della legge 5 febbraio 1998, n. 22, e del DPR 7 aprile 2000, n. 121, che regolano il decoro, l’uso e l’esposizione delle bandiere all’esterno degli edifici pubblici e che vengono sistematicamente ignorati, nonostante i richiami della Presidenza del Consiglio dei Ministri e delle Prefetture – Uffici Territoriali di Governo.
Intendo denunciare il disonore e l’offesa a due dei tre simboli dell’Unità Nazionale che quotidianamente arrecano il mancato rispetto delle regole protocollari, l’uso improprio dell’Inno di Mameli e l’esposizione degradante di bandiere logore, scolorite, strappate, sporche o male avvolte intorno all’asta.
Sarebbe sufficiente designare un flag man cui affidare l’incarico di curare l’esposizione della Bandiera della Repubblica Italiana e di quella dell’Unione Europea all’esterno di tutti gli edifici sedi di uffici pubblici e istituzioni.
Gerace 16 marzo 2013
Giuseppe Cusato